Cambiare il proprio stile di comunicazione rispetto all’approccio della retorica classica (Inventio, Dispositio, Elocutio, Actio e Memoria) di ciceroniana memoria, ha certamente un effetto più immediato ed efficace in una società come la nostra dominata dall’immagine e dalla velocità. La teoria dei frame è un esempio di come si può modificare la preparazione di un discorso, o la propria partecipazione a un dibattito o, ancora, il proprio stile di comunicazione per ottenere l’approvazione e il plauso del pubblico in una pubblica competizione verbale.
Non a caso, la teoria dei frame è adottata con successo in molti dibattiti politici e in campagna elettorale quando la creazione del consenso deve essere continua e si deve ottenere in un tempo molto breve.
D’altra parte è immediatamente percepibile da chi ascolta la capacità di evocazione di chi la utilizza rispetto a chi non lo fa e, spesso, chi la utilizza risulta vincitore in un dibattito o in una controversia.
La teoria dei frame si potrebbe facilmente riassumere in una frase: “Non pensare all’elefante!”. Ovviamente questo è impossibile, perché all’atto del divieto la nostra mente visualizza immediatamente proprio l’immagine dell’elefante. Una volta compreso questo è molto facile declinare il tutto nel caso, per esempio, di un dibattito pre-elettorale. Prendiamo un esempio tipico: abbassare le tasse.
Chiunque introduca l’elemento della tassazione nel dibattito, sia che voglia sostenere l’impossibilità di abbassarle o che intenda far percepire che ne promette l’alleviamento, genera un frame, un’immagine nella mente di chi ascolta.
Naturalmente il contesto del pubblico deve essere ricettivo nei confronti di quel particolare tipo di frame: in Italia non è difficile dal momento che per la maggior parte delle persone l’imposizione fiscale è vissuta come una vessazione, una perdita finanziaria di denaro guadagnato con fatica per essere risucchiato da istituzioni spesso inefficienti. Ebbene in questo contesto sociale vale il frame comunicazionale dell’Alleviamento secondo uno schema tipico:
Tassazione = Dolore = Afflizione.
Proponenti della Tassazione = Causa Afflizione.
Soccorritore = Oppositore della Tassazione.
Alleviamento = Riduzione della Tassazione (o promessa della Riduzione, non importa).
Ricompensa = Lode per aver ridotto la Tassazione.
Punizione = I proponenti della Tassazioni (o gli oppositori alla riduzione) sono gli Sconfitti.
Appare chiaro, a questo punto, che chiunque evochi l’abbassamento delle tasse (sia per promuoverlo che per affermare l’impossibilità di questa riduzione bollandola come bugia) attiva un frame, quello dell’Alleviamento, e genera Ricompensa e Punizione secondo lo schema che abbiamo visto.
Qualche volta la generazione del frame è del tutto involontaria e fa il gioco dell’oppositore. E’ uno strumento assai potente e deve essere usato con attenzione. Chi evoca il frame costringe l’avversario a muoversi all’interno del frame stesso, stabilendo le regole del dibattito fino al suo epilogo. Come uscire dalla trappola? Evocando un frame ancora più potente che abbatta il precedente e costringendo l’interlocutore a muoversi nel nostro.
L’argomento è diffusamente trattato nel corso: Da semplici parlatori a ottimi comunicatori e nel corso Media Training 3.0